Da alcuni giorni, con la conclusione delle attività alla scuola d’infanzia che annualmente giungono a termine nel mese di giugno, per molti insegnanti è iniziata la fase delle vacanze estive e dunque del riposo. Ma è sufficiente confrontarsi con chi lavora ogni giorno in ambito scolastico per capire che il benessere mentale di chi è dietro la cattedra non va mai, realmente, in vacanza. Anzi, la pausa estiva spesso diventa un momento in cui emergono, con maggiore consapevolezza, il peso e la fatica accumulati durante l’anno.
Il sistema scolastico italiano è oggi una realtà sempre più fragile e in crisi: classi numerose, inclusione di alunni con bisogni educativi speciali, famiglie sempre più esigenti, burocrazia opprimente e risorse finanziarie spesso insufficienti. A tutto questo si aggiunge un costante senso di responsabilità educativa e sociale che grava sulle spalle di chi lavora in classe ogni giorno.
Sulla base di quanto emerso da diverse recenti indagini, circa il 60% degli insegnanti italiani presenta sintomi di stress cronico, ansia o burnout, con una percezione crescente di impotenza e frustrazione. Eppure, in un ambiente lavorativo dove la componente relazionale ed emotiva è così cruciale, la figura dello psicologo scolastico è ancora assente in modo strutturale, soprattutto per i docenti. Oggi, infatti, questo professionista della salute mentale è previsto solo in via sperimentale o come consulenza esterna e temporanea, e spesso rivolto esclusivamente agli studenti. Non esiste ancora un servizio istituzionale dedicato al personale scolastico. Un paradosso, se si pensa che il benessere psicologico degli insegnanti incide in modo diretto sulla qualità della didattica, sul clima della classe e persino sul rendimento degli alunni.
Gli insegnanti, come gli altri operatori didattici, continuano invece a contare solo sulle proprie risorse personali, sul sostegno dei colleghi o, nei casi più gravi, su percorsi privati a proprie spese. La consapevolezza del problema sta aumentando, ma le risposte istituzionali tardano ad arrivare in modo chiaro e strutturato.