Nella puntata de ‘Le Iene’ andata in onda martedì 11 novembre, il cantante Lorenzo Fragola si è messo a nudo condividendo il proprio vissuto. Vincitore di X Factor nel 2014 e per anni tra i protagonisti del pop italiano, Fragola è tornato davanti alle telecamere per raccontare una parte di sé su cui, fino a oggi, non aveva voluto soffermarsi: la battaglia contro la depressione e gli attacchi di panico.
L’incipit del suo racconto è diretto, spiazzante: “Sì, sono Lorenzo Fragola e no, non sono morto”. Una frase che rompe subito la distanza con il pubblico, rivelando il senso di sparizione e silenzio che spesso accompagna chi attraversa un periodo di buio. Fragola ricostruisce il suo percorso dagli esordi: un ragazzo di 19 anni, studente fuori sede, che “quasi per caso” partecipa a X Factor e lo vince. Da lì, tutto accade troppo in fretta: Sanremo, i dischi, i tour, le interviste. Un successo travolgente che non lascia spazio al respiro, alla consapevolezza, alla possibilità di fermarsi a capire chi si è davvero diventati.
“Vorresti fermarti – racconta – ma non puoi. Corri, perché hai paura che tutto finisca. E così sono scoppiato”. È in quel momento che il cantante sprofonda in una spirale di dolore: la perdita del padre, la depressione, gli attacchi di panico. Un silenzio lungo anni, in cui la luce sembra spegnersi del tutto. Ma proprio in quel silenzio, lentamente, nasce la possibilità di rinascere.
Fragola parla di un percorso di cura fatto di tempo, di amore, di terapie e, soprattutto, di musica. La stessa musica che lo aveva travolto diventa ora strumento di guarigione, linguaggio per rimettere insieme i pezzi. «La vittoria ha molti padri – dice nel monologo – ma la sconfitta è orfana, e spesso la colpa ricade su chi è più fragile».
Poi l’invito alla speranza e all’accettazione: imparare a lasciarsi andare alla corrente, senza lottare contro tutto, riconoscendo la vulnerabilità come parte dell’essere umano. “Non è finita finché non è finita – conclude – e non è finita finché hai ancora un goccio di benzina e hai chiaro l’obiettivo: goderti il viaggio”. Non capita così spesso di assistere in prima serata a un racconto così emotivamente potente: una testimonianza sull’importanza della salute mentale e sulla necessità di parlarne senza paura o vergogna. Perché dietro la luce del successo, spesso, si nascondono ferite invisibili che solo il tempo, il coraggio e l’amore possono davvero guarire.



